Kampot e la vicina Kep rappresentano piú di ogni altra localitá dela zona costiera della Cambogia il passato coloniale francese. Bokor, l’ex stazione climatica che sovrasta la cittadina di Kampot, e Kep, erano infatti, sino agli anni ’50, i luoghi prediletti dai coloni francesi e dai ricchi cambogiani per passarvi le vacanze.
All’epoca Sihanoukville era solamente una penisola ricoperta dalla giungla ed abitata da macachi, gibboni, aquile di mare e serpenti, per cui la zona costiera orientale dominava il mercato turistico e commerciale della Cambogia francese. Il pepe di Kampot non mancava mai sulle tavole dei migliori ristoranti di Parigi.
Poi arrivarono gli anni terribili della guerra civile e della dittatura di Pol Pot. Dal 1980 fino ad oggi, le vestigia di un glorioso passato sono rimaste visibili sotto forma di shophouses e mercati in stile coloniale in rovina,ville art-deco semidistrutte e casinó abbandonati. Il titolo del film di Matt Dillon, “City of Ghosts” ( la cittá dei fantasmi),girato ed ambientato nella sua parte finale proprio nelle zone di Bokor e di Kep, la dice lunga. La cittadina di Kampot, infatti,fu abbandonata completamente per molti, lunghi anni, cosí pure furono abbandonati l’altipiano di Bokor e le ville e gli hotel di lusso che una volta ne erano il vanto. Kep, prima di essere abbandonata, fu rasa quasi completamente al suolo dai Khmer Rossi, che ne disdegnavano la natura borghese e colonizzatrice.
Fortunatamente le cose sono recentemente cambiate, soprattutto grazie al turismo: Kampot é stata quasi completamente restaurata al suo antico splendore ed é adesso una localitá incantevole, ricca di edifici coloniali, bagnata dalle placide acque del Prek Kampong River e circondata da frutteti lussureggianti.
A Bokor Mountain stanno per essere completamente restaurati il vecchio casinó ed il vicino hotel, e la strada che vi arriva da Kampot é stata completamente riasfaltata. Kep é diventata parco nazionale, ed é nuovamente meta di turismo di elíte, le isole circostanti sono visitate quotidianamente da decine e decine di turisti e sempre nuovi resorts sono in costruzione in mezzo alla maestositá della foresta di mangrovie che delimita la costa.
Non perdetevi queste meraviglie !
Kampot é raggiungibile in autobus da Sihanoukville ( 2 ore e mezza) e da Phnom Penh ( 4 ore e mezza). Un taxi da Sihanoukville costa circa 40 dollari, mentre da Phnom Penh si arriva ai 50 $ ( trattabili) . Le compagnie di autobus che servono Kampot e Kep sono la Sorya e la Hua Lian.
Kep é raggiungibile da Kampot in una mezz’ora in taxi o tuk-tuk, i prezzi vanno trattati con il conducente prima della partenza. Kep é inoltre servita da due linee di autobus dalla capitale Phnom Penh e da un piccolo bus da Sihanoukville. Chiedete informazioni alla reception del vostro hotel a Sihanoukville.
Mentre a Kep non esistono Bancomat (e nemmeno le banche), nella vicina Kampot, invece, la Canadia Bank e la Acleda Bank offrono il servizio di Bancomat ( ATM ) che funziona egregiamente come pure funzionano Moneygram e Western Union in ambedue la banche.
Kampot é disseminata di Internet café, mentre a Kep potrete usare la connessione wi-fi della vostra guest-house.
Kep dispone solamente di una microscopica farmacia accanto al mercato, dove, con segni e bestemmie, potete fare capire al gestore che avete bisogno di una scatola di aspirine. In alternativa, a pochi metri, un chioschetto vende dei whisky medicinali cambogiani fatti macerando radici, foglie, corteccia di vari alberi, lucertoloni e bacche. Il proprietario del chioschetto afferma che guariscono tutto, dai morsi di serpente all’indigestione, dal cancro alla sifilide.
Discorso diverso a Kampot, dove esistono delle fornitissime farmacie ( dove capiscono l’inglese ed il francese).
A Kampot, nei giorni in cui stiamo scrivendo questa pagina, sta per essere ultimato un grande ospedale finanziato da una no-profit tedesca, e quindi molto ben equipaggiato; in centro cittá c’é comunque una clinica ( Bokor Clinic) ben attrezzata per il pronto soccorso. Ovviamente le condizioni cliniche piú gravi richiedono il trasporto in ambulanza a Phnom Penh, dove, se non vi hanno giá ucciso i sobbalzi per le centinaia di buche nell’asfalto della Statale nr.3, troverete assistenza medica adeguata.
Anche per lo shopping la situazione a Kep é ancora alquanto triste: al di fuori del piccolo mercato ad est della spiaggia cittadina, esiste solamente un minuscolo supermarket nei pressi del “centro” del paese. Presto qualcuno ne costruirá altri, non dubitate. Chi vi scrive tempo fa si accorse di essersi dimenticato le ciabatte di gomma a casa: ebbene, la moglie Khmer disse al malcapitato, andiamo al mercato e ne compriamo un paio. Certo, come no, pensó il vs. affezionatissimo webmaster, sicuramente qui avranno ciabatte del numero 46….Ebbene, in mezzo alla mestizia del piccolo e sguarnito mercato, lo scrivente trovó un meraviglioso paio di ciabatte ( made in Thailand) numero 46 !!!!!!!!
In pieno centro a Kampot troverete la Heng Dy Grocery, piccolo e fornito supermarket dove potrete rifornirvi di pane, salumi, formaggi, birra, liquori, profilattici, creme abbronzanti e tutto cio’che vi potrebbe essere utile durante la vostra permanenza nella zona.
Le fortune di Kampot risalgono al 1873, quando il Sultano di Aceh ( Indonesia) diede fuoco alle proprie piantagioni di pepe per non farle cadere nelle mani dei colonizzatori olandesi. Nel 1885 le nuove piantagioni di pepe che furono piantate in via sperimentale a Kampot divennero produttive, e i coloni francesi si accorsero subito che la qualita’ del prodotto batteva l’omologo indonesiano. Nel 1889 fu costruita la residenza del Governatore ( tuttora visibile) e ben presto la cittá divenne, anche grazie al porto, una delle localitá piu’ ricche del protettorato indocinese. La costruzione della strada per Phnom Penh ( inizio ‘900) completó l’opera, proseguita poi in seguito con la costruzione del resort montano di Bokor, con il suo casinó, il suo hotel di lusso e le ville circostanti. Poi la guerra civile, e la cittá ( o meglio, quello che ne restava) fu presto lasciata in mano ai ratti ed ai guerriglieri Khmer Rossi che infestavano la zona. Anche dopo che i KR se ne andarono, occorse molto tempo prima che gli abitanti sfollati ritornassero in cittá. Adesso la cittadina e’in pieno sviluppo, le shophouses e gli edifici coloniali sono stati ristrutturati, il mercato e’ricco di spezie e prodotti locali, il lungofiume é un brulicare di guest-houses e ristoranti, ed i dintorni offrono scorci indimenticabili. La cittá ospita anche una nutrita schiera di espatriati che sfuggono dal traffico e dal caos della capitale e si rifugiano in questo angolo di tranquillitá , raro a trovarsi in un mondo sempre piú stressante.
Da visitare assolutamente:
Bokor : la strada é finalmente aperta e ( udite udite) il pedaggio é gratuito ! Approfittatene .
Tek Chhouk ( rapide) : sono rapide per modo di dire, ma la zona a sud e’semplicemente meravigliosa, con frutteti rigogliosi ed il fiume circondato da palme e da piccoli resorts dove si puo’affittare un bungalow o semplicemente rilassarsi per una giornata.
Villa del Governatore: in tipico stile coloniale francese, rappresenta, assieme al mercato vecchio ( vicino al fiume) ed al Bokor Mountain Lodge ed altri edifici sul lungofiume, esempio visibile di un non lontano passato coloniale.
Piantagioni di Pepe: lungo la strada che porta a Kep e verso il confine con il vicino Vietnam, facendovi guidare dai locali, potrete inoltrarvi in chilometri quadrati di piantagioni di pepe, a nostro giudizio ( e non solo il nostro) il migliore del mondo.
Saline: con il pepe non puó mancare il sale; per la vicinanza con il mare esistono da centinaia di anni delle saline dove il sale e’lavorato ancora a mano. Da non perdere. La maggior parte di esse sono dislocate lungo la strada che conduce a Sihanoukville, lato mare.
Il mercato: oltre al pepe migliore del mondo, Kampot produce anche i migliori Durian ed i migliori jackfruits dell’Asia intera. Troverete di tutto al mercato centrale, assieme a trappole per granchi di rattan, cappelli a cono in stile indocinese ed altri souvenirs. Se siete in moto, ócio ai segnali di divieto, la polizia stradale é sempre appostata nei pressi e le multe sono, in genere, salate per gli standard locali.
Innanzitutto vorremmo cominciare con l’isola dei conigli, chiamata Rabbit Island sulle guide turistiche anglosassoni e Koh Tonsai dai nativi. L’isola sembra talmente vicina alla terraferma che potreste pensare di compiere la traversata a nuoto, ma in realtá Koh Tonsai é a qualche bel chilometro da Kep: infatti la traversata in barca richede una buona mezz’oretta. L’imbarcadero é situato tra la spiaggia cittadina ed il mercato, presso il ristorante Long Villa ed un piccolo presidio di polizia , proprio di fronte al nuovo ufficio postale della cittá (non dite che non siamo precisi…) Il nome dell’isola non deriva dal fatto che vi si trovino miriadi di conigli ( infatti non ce n’é neppure uno) ma deriva, dicono, dalla forma dell’isola stessa vista da terra. A noi non sembra, evidentemente chi ha coniato tale nome quel giorno aveva alzato il gomito piú del normale, dopo una giornata di sole sulle risaie. Le barche vi porteranno sulla spiaggia principale, dove troverete qualche buon ristorantino e dei bungalows abbastanza spartani ( 10 $ a notte), e sempre pieni di studenti di Phnom Penh durante i week-ends. E’ la Koh Samet della Cambogia….
Tipi da spiaggia a Rabbit Island e l’imbarcadero.Da notare l’isola sullo sfondo.
L’isola puó essere girata a piedi ( esiste un sentiero piú o meno evidente) ma avrete bisogno di scarpe adeguate e calzoni lunghi per i rovi. Una barca per e dall’isola costa 20 dollari, per cui piú siete e meno spenderete !
Altro luogo interessante da visitare é Angkaul Beach, un luogo selvaggio e semideserto raggiungibile attraversando le saline dopo il mercato ed il resto del paese. Fatevici accompagnare da un mototaxi se non volete passare una giornata tra le saline con il sole a picco sulla testa. Un’altra escursione consigliata sono le grotte e le formazioni carsiche che trovate attorno a Kampong Trach, tra cui Phnom Salei ,Phnom Voar, Phnom Sorsir e Phnom Ch’nork. Anche in questo caso andateci con un tuk-tuk o accodatevi ad una gita organizzata, perché sono distanti piú di una ventina di chilometri da Kep.
interno delle grotte della zona intorno a Kampong Trach
Anche un giro sulle colline soprastanti Kep puó essere interessantissimo, perché, dal momento che si tratta di un parco nazionale, potrete incontrare scimmie, rettili e uccelli tropicali, tra cui il Bucero ( Malaysian Hornbill), volatile molto timido e bellissimo. Un sentiero molto popolare tra i turisti parte appena sopra Le Bout du Monde ed il Veranda Resort. Se andate per gustarvi il tramonto, portatevi una torcia per ritornare, qui fa buio in poco tempo.
Una buona parte delle piantagioni del famosissimo ed apprezzatissimo pepe di Kampot sono dislocate nella zona a nord di Kep. Quasi tutte sono visitabili, chiedete alla reception del vostro albergo.
E per finire, non dimenticatevi quella che forse é l’attrazione principale del posto: il mercato del pesce ( o meglio, dei granchi), che é diventato, da mercato all’aperto senza banchi e fronzoli come era fino ad un paio di anni fa, una fila di ristorantini moderni in riva al mare. Una volta, alle 6 del mattino, si poteva osservare una parte importante della vita dei pescatori locali, che sbarcavano a terra gabbie piene di granchi e pesci di ogni genere e vendevano la merce sul posto, senza bancarelle o teloni, per terra. Adesso, se arrivate molto presto alla mattina, in uno spiazzo una ventina di metri prima dell’inizio dei ristoranti, potrete intravedere, in scala assai minore, lo stesso spettacolo.
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